
Dactylorhiza romana fu descritta da Francesco Antonio Sebastiani per i dintorni di Roma come Orchis romana nel 1813. Successivamente questa specie, insieme ad altre, fu separato dal grande ed eterogeneo genere Orchis e inserito nel genere Dactylorhiza, epiteto che fa riferimento alla forma delle radici divise a ricordare le dita di una mano.
Nel XIX secolo anche Tenore descrisse le piante della stessa specie con il binomio Orchis pseudosambucina.


Le piante presentano fiori di colore molto variabile, dal bianco candido al giallo, al rosa, al porpora intenso. Si trova in gruppi molto numerosi nei castagneti, ancora luminosissimi a inizio primavera, nei boschi luminosi e più raramente in altri ambienti. La fioritura inizia ai primi di marzo e prosegue fino a fine aprile, sovrapponendosi alle quote più alte con quella di Dactylorhiza sambucina (L.) Soó. Laddove le due specie vengono a contatto, generano ibridi. La sovrapposizione con Dactylorhiza maculata subsp. saccifera (Brongn.) Diklić è molto limitata ma anche con essa forma degli ibridi ben riconoscibili per i caratteri intermedi. Per distinguerla dalle altre basta osservare, fra i vari caratteri, lo sperone del fiore: se è rivolto verso l’alto si tratta di D. romana.


Le piante di Terra di Lavoro e della penisola italiana appartengono alla sottospecie romana. In Sicilia è presente anche la subsp. markusii (Tineo) Holub.
E’ molto comune nei castagneti da frutto del complesso vulcanico di Roccamonfina, dove rappresenta la la specie più diffusa. E’ presente anche in altre aree geografiche ma ben più rara. Pare prediligere, pertanto, substrati acidi, soprattutto quelli che si sviluppano sui rilievi vulcanici (è una specie abbastaza diffusa anche sul Vesuvio).
In Terra di lavoro è segnalata per le seguenti aree (per i riferimenti bibliografici completi rimandiamo alla pagina sulla bibliografia botanica):
Vulcano di Roccamonfina: Terracciano (1874) sub Orchis sicula Tin. e Orchis pseudo-sambucina Ten.; Croce et al. (2008); Croce et al. (2012).
Monte Massico: Terracciano (1874) sub Orchis sicula Tin.; presenza confermata recentemente
Monte Maggiore: Terracciano (1873) sub Orchis pseudo-sambucina Ten. (riportata anche la forma a fiori gialli), presenza confermata recentemente.
Monti Tifatini: Terracciano (1872) sub Orchis pseudo-sambucina Ten., non ritrovata nel corso del censimento (Croce et al., 2021) ma confermata più di recente.
Monti Aurunci: osservata recentemente ma decisamente rara.
Fiorisce tra marzo e aprile (raramente già a febbraio e fino a maggio), sui rilievi, dalle quote più basse fino a 1000 m s.l.m.
Attenzione: tutte le specie di orchidee spontanee sono protette dalla legge regionale del 25 novembre 1994, n.40 e da altre norme nazionali e internazionali, fra le quali la Convenzione “CITES”.
Grazie. Sempre interessante
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